La    Famiglia    de    Filippo
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Artisti Napoletani
Peppino e Titina
Film e Commedie
Locandine
De Filippo, famiglia di attori e autori italiani del teatro dialettale napoletano e in lingua, di cui fanno parte tre fratelli: Annunziata, detta Titina (Napoli 1898 - Roma 1963); Eduardo (Napoli 1900 - Roma 1984); Peppino (Napoli 1903 - Roma 1980).
Figli d'arte, esordirono nella compagnia teatrale diretta da Eduardo SCARPETTA.
Si separarono per entrare a far parte di varie compagnie di riviste e si ritrovarono insieme nel 1929 nella compagnia Molinari.
Peppino scrisse più di 40 Commedie tra le quali, Quelle Giornate, (1946) e Pranziamo Insieme, (1951); Eduardo si volse verso temi di profondo significato umano, ambientando le sue storie nella Napoli del dopoguerra: Napoli Milionaria, (1945), La Grande Paura, (1948) e Gli Esami Non Finiscono Mai, (1973).
Eduardo:
Nonostante la sua intensa attività cinematografica, non di rado Eduardo accennava ad una forma di disprezzo, appunto, per la "minestra riscaldata", amava il cinema soltanto quando si trovava ad essere regista di se stesso, salvo qualche eccezzione, era molto critico nei confronti di altri che dirigevano versioni filmiche delle sue commedie.
Come cineasta fu un grande neorealista, prendendo parte a ben cinquanta film, o come attore o come regista o come sceneggiatore o addirittura contemporaneamente, in duplice o triplice veste.
Per il cinema Eduardo provava una sorta di odio - amore: odio perchè mai trovò soddisfacenti le riduzioni filmiche delle proprie commedie; amore perchè avrebbe voluto che tutte fosero cinematografate, per tramandarle ai posteri nelle sue irripetibili interpretazioni, finchè trovò nella televisione un mezzo più congeniale a fissarle nel tempo per una preziosa testimonianza d'arte.
Nonostante la considerazione minore, l'attività cinematografica di Eduardo non fu certo trascurabile, numerose le sue interpretazioni in una quarantina di film, una ventina le sue partecipazioni a sceneggiature, tredici film autenticati come regista.
Ovviamente i più convincenti film di Eduardo regista furono quelli desunti dalle sue commedie, tutte da lui stesso firmate, ecceto Questi Fantasmi, (1967, regia di Renato Castellani), eccetto pure il rifacimento di Filumena Marturano, con il titolo "Matrimonio all'italiana", (1964, regia di Vittorio De Sica, con Sophia Loren e Marcello Mastroianni), entrambi le regie apparvero discutibili ad Eduardo.
Il miglior Eduardo regista fu quello prettamente neorealista, di "Napoli Milionaria" e di "Napoletani a Milano", film che riecheggiavano i tempi della guerra e della miseria nel dopoguerra.
Nel periodo che va dal 1948 al 1954 Eduardo si buttò anima e corpo nel cinema, interpretando quasi venti film.
Primo film di quella intensa stagione fu Assunta Spina, (1948), dal dramma di Salvatore Di Giacomo, protagonista Anna Magnani che, avrebbe voluto impersonare anche "Filumena Marturano", ma Eduardo quando fu il momento di decidere non se la sentì di dare un grosso dispiacere alla sorella, sebbene intuisse che con Nannarella il film avrebbe avuto ben altro rilievo internazionale.
Per Napoli Milionaria, avrebbe voluto girare all'ombra del Vesuvio, ma trasferire da Cinecittà una troupe sarebbe stata una costosa operazione. Il produttore De Laurentis fece venire da Napoli una decina di famiglie per ricreare meglio l'atmosfera partenopea in un vicolo ricostruito in studio.
Il film riuscì molto bene anche per la presenza di Totò.
I due attori napoletani si ritrovarono insieme, ma in due epidodi diversi, in L'Oro di Napoli, dai racconti di Marotta (1954), regia di Vittorio De Sica. Memorabile l'interpretazione che Eduardo fece del "professore venditore di saggezza" e maestro, fra l'altro, di sonori sberleffi.
Oltre a Napoli Milionaria, tra i film da lui diretti, Eduardo rammentava volentieri la prima versione cinematografica di Questi Fantasmi, (1954), di cui fu protagonista Rascel, mentre criticava la seconda versione, dopo tredici anni, di Castellani con Gassman e la Loren.
Comunque i migliori risultati cinematografici Eduardo regista di se stesso li raggiunse con la sua opera più sentita, già scritta su misura per la sorella Titina; Filumena Marturano, (1951).
De Pretore Vincenzo, poemetto scritto da Eduardo nel 1948, aveva ispirato Giuseppe Marotta e Peppino Amato per la sceneggiatura del film Un Ladro in Paradiso, (1952), protagonista Nino Taranto.
Poi, nel 1963, assieme a Isabella Quarantotto, (sua futura moglie), Eduardo scrisse il soggetto di Adelina, che protagonista la Loren, fu uno degli episodi di "Ieri, oggi, domani". Tre anni dopo, sulla scia del successo della pellicola precedente, venne realizzato "Oggi, domani e dopodomani", con l'episodio eduardiano intitolato L'Ora di Punta, protagonisti Virna Lisi e Luciano Salce.
L'ultimo film diretto e interpretato fu Spara forte, più forte... non capisco, (1966), tratto da "Le voci di dentro", infine l'ultima interpretazione cinematografica fu quella del Cuore di Comencini (1984), fu commovente nelle vesti del vecchio maestro deamicisiano.
Nella sua intensa e brillante carriera, non mancarono rimpianti per la sua attività cinematografica, ossia; non aver girato alcuna scena con Totò; non aver avuto Anna Magnani come protagonista di almeno uno dei due film tratti da Filumena Marturano; di non aver scritto un soggetto originale per Alberto Sordi; non aver potuto realizzare le versioni cinematografiche di "Natale in casa Cupiello"; "Del Sindaco del Rione Sanità" e de "Gli esami non finiscono mai"; infine di non aver lavorato con Pier Paolo Pasolini.