A portare il calcio a Napoli furono agli inizi del secolo gli inglesi. In città ed in provincia, a poco a poco, cominciano a nascere le primissime squadre, dalla Naples football al glorioso Savoia di Torre Annunziata passando per l' Internazionale del britannico William Phots. Una prima fusione fra i primi due club cittadini dà vita all'Internaples , il primo Agosto del 1926 nasce il Calcio Napoli.

Primo presidente della società fu nominato Giorgio Ascarelli, ma il primo campionato fu un vero disastro: un solo punto in classifica, il cavallo, emblema della città, viene sostituito dal ciuccio quale stemma della squadra.

Nella stagione 1927-28 la retrocessione, fu evitata per la benevolenza di alcuni dirigenti federali che ampliarono il numero delle squadre partecipanti alla Prima Divisione.

Nel 1928-29 Napoli e Lazio si contendono in uno spareggio la permanenza in massima serie, finisce pari, bisognerebbe giocare una gara-bis ma Ascarelli riesce a fare in modo che entrambe le compagini vengano tratte in salvo dalla Federazione.

La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca, alla fine del girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi Sallustro fu richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti.

Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno prima e si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti.

Nel 1932-33 si piazzò al terzo posto.

Nel 1933-34 si piazzò terzo posto con 46 punti dietro Inter e Juve.

Nel 1934-35 si chiude al settimo posto con soli 29 punti.

La stagione 1935-36 termina con un ottavo posto in condominio con Milan, Alessandria e Genoa.

Per l'annata 1936-37, non si va oltre il tredicesimo posto finale, era la peggior posizione occupata dal Napoli negli ultimi anni.

Quello del 1937-38 il decimo posto finale non fu accolto positivamente dal Comandante Lauro.

Per il campionato 1938-39 si concluse col quinto posto ed anche ad una storica vittoria sul campo dell'Ambrosiana per due ad uno.

Nel 1939-40 la B fu evitata per miracolo grazie ad una migliore differenza reti rispetto all'allora Liguria.

Nel 1940-41 gli azzurri si classificarono settimi a parità di punti con il Torino.

Nel 1941-42 è la prima retrocessione, fatale la sconfitta, all'ultima giornata, in casa del Genoa per tre reti a zero.

Nel 1942-43 il terzo posto non bastò per tornare nella massima serie.

Nel 1945-46 il Napoli vinse il campionato del Centro-Sud davanti a Bari e Roma, si andò così alle finali nazionali col quinto posto su otto squadre.

Nel 1946-47 si torna al girone unico, si gioca al Vomero, ottavo posto finale a pari merito con l' Atalanta.

Nell'annata 1947-48 vi è la la retrocessione in B.

Nel 1948-49 si resta in B, quinto posto con 45 punti.

Nella stagione 1949-50 furono ben undici i risultati utili consecutivi, il finale di torneo fu semplicemente strepitoso e gli azzurri superarono anche l'Udinese piazzandosi al primo posto, è di nuovo serie A.

L'acquisto boom del campionato successivo, 1950-51 con Amadeo Amadei si raggiunse il sesto posto finale con 41 punti.

Si apre la stagione 1951-52 con Alfonso Cuomo nominato presidente e Lauro nelle vesti di finanziatore fu di nuovo sesto posto.

Il primo acquisto di Lauro, sempre più padre-padrone della società, per il campionato 1952-53 fu un centravanti svedese Hasse Jeppson pagato dal Comandante all'Atalanta, proprietaria del cartellino, ben 105 milioni. Con Jeppson arrivò anche dal Novara il guizzante Bruno Pesaola. E' un anno splendido, il Napoli finisce quarto, Jeppson segna 14 reti.

La stagione 1953-54, il Napoli finì quinto con 38 punti, stavolta Jeppson di reti ne realizzò venti, tre in meno del capocannoniere di stagione Nordhal.

Nel torneo 1954-55 la squadra conquista un fantastico terzo posto.

Il campionato 1955-56 fu quello di Luis Vinicio, detto "O' Lione". Costò 60 milioni, si finì al quattordicesimo posto con 32 punti, Vinicio segna 16 reti, Jeppson otto.

Nel 1956-57 si arrivò all'undicesimo posto con ben 18 marcature siglate da "O' Lione".

Nel 1957-58, fu un grande Napoli che addirittura passò a Torino, sul campo della Juve, per tre ad uno con un Bugatti strepitoso e reti di Vinicio, Novelli e Di Giacomo. Le due sconfitte nelle ultime tre gare condannarono la compagine di Amadei al quarto posto, Vinicio segnò 21 dei 65 gol degli azzurri.

La stagione 1958-59 si chiuse al nono posto.

Nel 1959-60 si inaugura il "San Paolo", il 6 Dicembre 1959 ci sono oltre 80.000 tifosi a salutare il due ad uno sulla Juventus, marcatori Vitali e Vinicio, si arriva al quattordicesimo posto.

Nel Giugno del 1960 dopo 5 anni va via Vinicio, per lui 152 partite e 69 gol in azzurro. Con lui lasciano il Napoli anche Pesaola, 204 gettoni con il "ciuccio", e Rambone. Fu un campionato disastroso e fu, di nuovo, serie B.

Nel campionato 1961-62 ritorna Lauro che diede vita ad una campagna acquisti faraonica e fu serie A. Quello fu anche l'anno della Coppa Italia: gli azzurri era il 21 Giugno del 1962.

L'anno dopo, 1962-63 la squadra è confermata quasi in blocco con l'innesto di Jarbas Faustinho Canè ed in Coppa a Belgrado esordisce Juliano ma il Napoli perderà la "bella" e sarà eliminato. Lo 0-2 con il Modena e la conseguente invasione di campo al "San Paolo" segnarono in pratica il ritorno in B. Lauro lasciò la società che passò al Dott. Gigino Scuotto

Per il torneo 1963-64 fu solo ottavo posto.

Per il campionato 1964-65 in panchina torna Pesaola, il Napoli torna in A.

Stagione 1965-66 arrivano due colpi clamorosi dal mercato: Josè Altafini, punta di diamante del Milan, ed Omar Sivori mezzala dalla Juve. Fu un grande Napoli. Storica la gara con la Juventus al "San Paolo" con la rete di Altafini e la "vendetta" di Sivori su Heriberto Herrera. Si finì terzi, al termine di un campionato esaltante con Altafini capocannoniere con 14 gol.

Nell'estate del 66' il Napoli partecipò alla Coppa delle Alpi e la vinse avendo la meglio, grazie ad un Sivori straordinario, su Losanna -Zurigo, Basilea e Young Boys e Servette.

Intanto per l'annata 1966-67 arrivano Ottavio Bianchi ed Orlando. Il Napoli si piazza al quarto posto con 16 reti di Altafini.

Per il campionato 1967-68 arrivano Pogliana, Barison e Zoff, purtroppo nella sfida decisiva a "San Siro" contro il Milan di Rivera, Hamrin e Sormani non bastò il gol di Barison e gli azzurri chiusero la stagione proprio dietro ai rossoneri scudettati con nove punti di distacco. Era comunque il miglior risultato della storia, fino a quel momento.

La stagione 1968-69, il Napoli batte persino la Juventus al "San Paolo" con doppietta di Montefusco nella gara che segnerà l'addio al calcio di Omar Sivori, espulso e squalificato per sei turni: è il 1- 12-68, la squadra arriva settima.

Il primo campionato dell'era Ferlaino, 1969-70, vede Chiappella in panchina e gli arrivi di Hamrin, Monticolo e l'esplosione del "baronetto di Posillipo" Gianni Improta. La stagione non fu delle migliori: sesto posto finale con sole 24 reti messe a segno, otto siglate da Altafini.

Nel 1970-71 il Napoli a "San Siro" con l'Inter si gioca in pratica lo scudetto. Nell'intervallo gli azzurri conducono uno a zero, rete di Altafini, ma poi Gonnella regala un rigore ai locali e Boninsegna pareggia. A chiudere i conti è lo stesso Boninsegna.

L'annata successiva, 1971-72, da al Napoli l'ottavo posto, si vendono Zoff ed Altafini, quest'ultimo autore di 81 reti in azzurro, alla Juventus ed si acquista dal Sorrento il difensore Bruscolotti, che diventerà "pal' e' fierro".

La stagione 1972-73 si chiude al nono posto e per Chiappella è l'ultimo anno sulla panchina azzurra. Ferlaino chiama ad allenare "O' Lione", all'anagrafe Luis Vinicio, che dopo essere stato grande centravanti è diventato profeta del "calcio totale".

La stagione quella del 1973-74 arrivano Giorgio Braglia ed il brasiliano Clerici, segneranno più di venti reti in due. storica la vittoria sulla Juve, reti di Canè e Clerici, si finisce terzi dietro la Lazio di Chinaglia e la Juve.

Per il campionato 1974-75 la squadra si rinforza con Burgnich, La Palma, Rampanti, Landini, Vendrame e Peppe Massa. E' una squadra stellare, va a Torino a giocarsi lo scudetto contro la Juve. Segna Causio, pareggia Juliano, Zoff compie miracoli a ripetizione ed in fine Altafini "Core 'ngrato" condanna gli azzurri, secondo posto a due punti dalla Juve.

Ferlaino, contro la volontà di Vinicio, cede Clerici per ingaggiare Beppe Savoldi, mister 2 miliardi. Napoli risponde con 70.000 abbonamenti. Nel campionato 1975-76 è solo un quinto posto mentre vince la finale di Coppa Italia, all'"Olimpico" contro il Verona: doppietta di Savoldi, Esposito e Braglia. E' la seconda Coppa Italia della storia azzurra.

Torneo 1976-77, torna Pesaola in panchina ed arrivano Chiarugi, Speggiorin e Vinazzani finisce con un settimo posto.

Ferlaino per la panchina, annata 1977-78, sceglie Di Marzio, ed ingaggia Capone, Ferrario e Mattolini che sostituisce Carmignani. Sesto posto, grazie ai 16 centri di Savoldi, e qualificazione in Uefa.

Stagione 1978-79, Di Marzio dura due giornate, torna Vinicio. Vestono l'azzurro Caso, Filippi, Caporale, Claudio Pellegrini, il portiere Castellini, detto "il giaguaro", ed Attilio Tesser. Alla fine sarà sesto posto.

L'annata successiva 1979-80 non è delle migliori, anzi: Damiani, Agostinelli, Musella e Guidetti non evitano l'undicesimo posto e l'avvicendamento di Vinicio con Sormani.

Campionato 1980-81, Juliano siede dietro la scrivania di Direttore Generale. Il suo primo colpo si chiama Rudy Krol, libero olandese tecnicamente molto dotato. Marchesi, chiamato al timone della squadra, lancia il giovane Celestini e Gaetano Musella, trenta presenze e cinque reti. Il Napoli chiude terzo, Claudio Pellegrini segna undici reti.

L'anno dopo, 1981-82 è quello di Palanca, Criscimanni, Citterio e Benedetti, si finisce quarti con Pellegrini solito mattatore.

Annata 1982-83, Ferlaino chiama Giacomini per sostituire Marchesi, arriva Ramon Diaz, che alla fine segnerà solo tre reti prima di emigrare a Milano. La squadra delude ma si salverà.

Nella stagione 1983-84 sarà ancora Marchesi sostituendo in panchina Santin a salvare il Napoli.

Nell'annata 1984-85 arriva Maradona ad accoglierlo al "San Paolo" il 5 Luglio del 1984 sono in 70.000. La squadra finisce ottava.

Stagione 1985-86, arrivano Garella, Bagni, Giordano e Renica con Bianchi che sostituisce Marchesi. Faranno la loro parte anche Pecci e Buriani. E' anche l'anno dell'esordio in prima squadra di un difensore proveniente dal vivaio, Ciro Ferrara.

Nel 10/5/87 si pareggia con la Fiorentina, con rete di Carnevale, il Napoli è Campione d'Italia per la prima volta in 60 anni di storia. La squadra va a mille e conquista anche la Coppa Italia nella doppia finale con l'Atalanta: simile impresa era riuscita solo al Grande Torino ed alla Juventus nel 1960.

Stagione 1987-88 arriva anche Antonio Careca. In Coppa Campioni si è eliminati al primo turno dal Real Madrid, ed in campionato si arriva secondi dopo al Milan.

Lo spogliatoio si spacca e per la stagione 1988-89 al posto di Garella, Ferrario, Bagni e Giordano ci saranno Giuliani, Fusi, Crippa, Corradini ed il brasiliano Alemao. Il campionato è dell'Inter dei record ed il Napoli si concentra sulla Coppa Uefa che vincerà in finale con lo Stoccarda.

Stagione 1989-90 a Bianchi subentra Bigon, è l'anno anche del giovanissimo Zola che sostituirà per le prime partite Maradona che tornerà per il match con la Fiorentina. Il Napoli vincerà il suo secondo scudetto con un gol il 29-4-90 di Marco Baroni, che di testa sigla la rete del vantaggio contro la Lazio nel match che risulterà decisivo.

Nella stagione 1990-91 si comincia con una squillante vittoria nella Supercoppa Italiana: 5-1 alla Juventus. Il Napoli è eliminato dalla Coppa Campioni al secondo turno, in campionato non va bene in piena zona retrocessione. Con qualche vittoria si rimette in sesto. Maradona gioca la sua ultima partita al San Paolo con il Bari, vittoria 1-0 (Zola) il 17/3/91, dopo poche settimane viene squalificato per doping. Si chiude mestamente all'ottavo posto.

Nella stagione successiva '91-'92 arriva il tecnico emergente Ranieri. Si finisce quarti.

La stagione successiva, '92-'93, sulla panchina del Napoli siede ancora Claudio Ranieri, arrivano, l'uruguayano Fonseca e Roberto Policano. La squadra non gira. Sulla panchina del Napoli ritorna Ottavio Bianchi. Il tecnico risistema la squadra per una salvezza tranquilla.

All'alba della stagione '93-'94 arriva come tecnivo Marcello Lippi. La squadra parte male ma nelle ultime giornate conquista un posto in Uefa.

Lippi, a fine stagione, lascia il Napoli, destinazione Juventus. Ferrara, bandiera nonché capitano del Napoli, segue il tecnico. Fonseca va alla Roma. Arriva sulla panchina del Napoli Vincenzo Guerini che porta da Ancona l'attaccante Agostini. Il Napoli comincia male. Guerini viene esonerato dopo un 5-1 subito a Roma contro la Lazio. Arriva Boskov che con il suo entusiasmo porta i partenopei a ridosso della coppa Uefa che sfuggirà per un niente. Da registrare il record di vittorie consecutive in serie A con la regola dei tre punti per vittoria (cinque di seguito dalla 29° alla 34°).

La stagione '95-'96 vengono ceduti, per esigenze di bilancio, Cannavaro e Carbone si rischierà la serie B che sarà evitata nelle ultime giornate.

Nel 1996-97 il Napoli si avvale di Ottavio Bianchi come consulente tecnico, chiama sulla panchina azzurra l'esperto Gigi Simoni che verrà esonerato il 12 aprile '97 dopo una sconfitta in casa con l'Atalanta. Montefusco prende il suo posto. La Coppa Italia regala grandi soddisfazioni ai tifosi del Napoli. Si arriva in finale persa col Vicenza. La stagione finisce al dodicesimo posto.

L'anno dopo, 1997-98 si scende in B con quattordici punti due vittorie otto pareggi ventiquattro sconfitte.

Nel 1998-99 Juliano sceglierà come allenatore Renzo Ulivieri , la squadra non riuscirà mai a combattere realmente tra le squadre che lottano per andare in A.

La stagione 1999-00, arriva come tecnico Novellino. Arrivano Stellone, Oddo, Lucenti e Matuzalem. Lasciano Napoli Rossitto, Tagliatatela, Murgita e Daino. Un rendimento costante in casa e la preziosa vittoria in casa della Sampdoria, il 22 aprile con reti di Asta e Schwoch, permettono agli azzurri di risalire in A.

Nella stagione 2000-01 Ferlaino non è più il proprietario unico del Napoli. E' affiancato al 50% da Giorgio Corbelli. Arriva Zeman al posto di Novellino, ma il tecnico boemo viene esonerato dopo sei gare senza mai riuscire a vincere. Al suo posto c'è Mondonico. Nonostante il cambio in panchina e l'arrivo del brasiliano Edmundo, gli azzurri non riescono ad evitare la seconda retrocessione in tre anni.

Ferlaino e Corbelli per la serie B 2001-02 scelgono come guida tecnica Luigi De Canio. Una partenza falsa e la mancanza di un'alternativa a Stellone non permetteranno al Napoli ritornare in A. La partita per entrare nel lotto delle quattro "elette" si svolge al San Paolo contro la Reggina sono presenti 70.000 spettatori, non si va al di la del pari 1-1, si resta in B.

La stagione 2002-03, è cosa attuale, si parte con una nuova dirigenza che ha come presidente S. Naldi, napoletano, che preleva la squadra ed i suoi debiti salvandola da un fallimento quasi sicuro. Tecnicamente si affida la squadra all'allenatore Colomba che non avendo un organico competitivo relega la squadra verso la C, subentra il "Professore", il messinese Scoglio e sei nuovi innesti voluti dal nuovo allenatore... Dopo un promettente inizio la squadra cade ancora in profonda crisi di gioco e di risultati che porterà la Società ad esonerare Scoglio per, ancora una volta, Colomba. Il Napoli si salverà all'ultima giornata di campionato con 45 punti dopo tante ansie e paure.

La stagione 2003-04, comincia con tanta voglia di fare bene, molti sono gli innesti nuovi voluti dal nuovo tecnico Agostinelli e Direttore Tecnico Perinetti. Le speranze di tornare finalmente in "A" sono tante, ma sin dalle prime giornate di campionato si vede una squadra "fotocopia" dell'anno precendente, non si vede gioco e tantomeno punti in classifica. Il tecnico è già in discussione e come se non bastasse ci si mettono anche i presunti "Tifosi" con le loro intemperanze....
Quelli che tutti pronosticavano è successo, fatale il derby in casa con la salernitana per il tecnico Agostinelli che, a fine gara viene esonerato per la mancanza di risultati e di gioco, al suo posto arriva l'esperto Gigi Simoni....
Con il nuovo allenatore le cose non cambiano, i risultati stentano ad arrivare e la squadra non fa altro che collezionare una sfilza impressionante di pareggi che collocano la formazione partenopea in una situazione di classifica assolutamente anonima.
La stagione finisce senza sussulti particolari per la squadra ma non per la Società.
Il Presidente Naldi si dimette, i debiti aumentano sempre di più, i giocatori sono in subbuglio per la mancanza di stipendi arretrati, si è sull'orlo del fallimento e lo spettro della retrocessione in C è sempre maggiore.
Delle tante sospirate cordate di imprenditori napoletani per rilevare la squadra nemmeno l'ombra, si fa avanti solo l'imprenditore Luciano Gaucci, che tra tante traversie ed ostacoli cerca di salvare la Società che ormai sembra essere sull'orlo del baratro......
Dopo un lungo mese di trattative intense tra Lega Calcio, Politica, Avvocati, Tribunali, Ricorsi, e..., finalmente il 06 Settembre 2004, il produttore cinematografico De Laurentis è il nuovo proprietario del Napoli.
Ora Comincia l'impegnativo lavoro di riportare lustro, moralità, prestigio ad una squadra che da dieci anni è stata in agonia.
Si riparte dalla Serie C1. Auguri per una pronta risalita.

La stagione 2004/05:
Anche la serie minore, quella della C1, non è molto esaltante pel la nuova Società "Napoli Soccer", di Aurelio Delaurentis, infatti, costruita in poco meno di una decina di giorni per le note vicende fallimentari, si allestisce una rosa che, seppur sulla carta abbastanza competitiva per la categoria non da alcuna soddisfazione alla tifoseria azzurra.
L'anno si chiude con una sconfitta a Rimini ed è la sesta per quest'inizio di campionato, si è fuori per ora dalla zona promozione e la squadra non promette alcun miglioramento. Si Spera in Pier Paolo Marino, direttore Generale che, per gennaio, nel mercato di riparazione possa effettuare qualche innesto fondamentale e decisivo per il salto di categoria.
Sono anni che il tifoso azzurro spera, si sperava in serie A, abbiamo sperato in serie B,... non ci resta che sperare anche in C1... ma il fondo di questo baratro quanto è profondo ???
Gennaio è arrivato,sono stati fatti degli acquisti importanti ma, la squadra non da i risultati sperati anzi, alla seconda di ritorno la squadra è ancora fuori dalla zona play-off, cè bisogno di una sterzata, e la sterzata arriva con l'esonero dell'allenatore Ventura, reo di non aver dato una fisionomia tattica alla squadra.
Lo si sostituisce con Edy Reja, allenatore navigato, molto esperto dal quale tutti ci aspettiamo che riesca ad amalgamere una squadra dal punto di vista tattico ma ancor più dal punto psicologico.
La squadra, con i nuovi innesti, compie un buon girone di ritorno piazzandosi al terzo posto e pertanto parteciperà alla fase finale dei play-off affrontando nella prima partita la Sambenedettese.
Superato brillantemente il primo ostacolo, la squadra deve affrontare la bestia nera dell'Avellino.
La prima sfida si gioca al San Paolo e finisce con uno 0-0 che non aiuterà la squadra nella partita di ritorno, infatti, costretti a vincere al Partenio nella partita più importante della stagione,il risultato del campo vede prevalere gli Irpini per 2-1
E' la fine di un sogno, quello di ritornare in "B" per la grande risalita in "A".
Ancora un'altro anno di inferno per i tifosi azzurri.

La stagione 2005/06:
Dopo aver perso la serie B sul campo, il Napoli perde anche nelle aule giudiziarie la speranza di un ripescaggio nella serie cadetta. Ancora un anno di "C", con la speranza che con l'esperienza dell'anno precedente si possa risalire subito.
15 Aprile 2006, l'incubo della serie B finisce, è promozione sul campo con tre giornate di anticipo sulla chiusura del torneo. Il Napoli è primo, la città festeggia e si prepara insieme alla società ad affrontare il difficile torneo cadetto.
Grazie Presidente De Laurentis, grazie D.g. P.Marino, grazie allenatore E. Reja, grazie giocatori e grazie a tutti i tifosi del Napoli sparsi in tutto il mondo.
La stagione 2006/07:
Terminato con un brillante successo il difficile torneo di serie C, il Napoli si accinge ad affrontare un altrettanto torneo impegnativo, quello cadetto della serie B, quest'anno ancora più impegnativo per la presenza in categoria della Juventus, caduta in disgrazia per le note vicende di illecito sportivo, quindi tre posti utili per la serie A, dei quali già uno sembra predestinato alla signora bianconera. In effetti il torneo è dominato, nonostante la penalità di punti, dalla Juve, che termina in testa il torneo, seguito al secondo posto da un sorprendente Napoli che, insieme alla gemellata Genoa, dopo un distacco di punti notevole verso la quarta in classifica, vengono promosse in A. Dopo sette lunghi anni di vicissitudini varie tra crisi tecniche e societarie, i partenopei, grazie ad una dirigenza finalmente seria e competente ritorna in A per la felicità senza fine dei suoi innumerevoli tifosi.

La stagione 2007/08:
Grande attesa ed emozione per un Napoli che si rilancia alla ribalta del calcio che conta. La squadra, con alla guida l'allenatore Reja, che dalla serie "C" l'ha portata sin quì non sfigura, anzi, termina il girone di andata in una posizione di classifica tranquilla con un gioco a tratti anche brillante e mettendo alla luce i nuovi acquisti fatti a giugno dal Dir.Tecnico P.P.Marino. Il girone di ritorno è ugualmente esaltante così come tutta la stagione, emozioni grandi al San Paolo con le grandi del campionato, tutte sconfitte (tranne la Roma), esibendo anche un calcio a tratti esaltanti. Si finisce all'ottavo posto con 50 punti che riporta il Napoli in Europa con i preliminari dell'Intertoto per la qualificazione nella fase eliminatoria della Coppa Uefa.

La stagione 2008/09:
La stagione nuova riporta il Napoli in Europa, dopo aver superato facilmente le prime due fasi preliminari, si affronta una squadra esperta come il Benfica che dopo due gari esaltanti eliminerà i partenopei già al primo turno. In campionato invece la stagione sarà contraddistinta in due fasi, la prima esaltante e spettacolare che porterà i tifosi a sognare una posizione in classifica di vertice, la seconda invece, la più tragica e sconcertante che porterà la squadra azzurra a sconfitte in serie che farà precipitare in una posizione di classifica del tutta anonima la squadra, col conseguente esonero dell'allenatore Edy Reja, a cui farà posto l'ex Ct della Nazionale Roberto Donadoni.

La stagione 2009/10: