A portare il calcio a Napoli furono agli inizi del secolo gli inglesi.
In città ed in provincia, a poco a poco, cominciano a nascere le
primissime squadre, dalla Naples football al glorioso Savoia di Torre
Annunziata passando per l' Internazionale del britannico William
Phots. Una prima fusione fra i primi due club cittadini dà vita
all'Internaples , il primo Agosto del 1926 nasce il Calcio
Napoli.
Primo presidente della società fu nominato Giorgio Ascarelli, ma il
primo campionato fu un vero disastro: un solo punto in classifica, il
cavallo, emblema della città, viene sostituito dal ciuccio quale
stemma della squadra.
Nella stagione 1927-28 la retrocessione, fu evitata per la benevolenza
di alcuni dirigenti federali che ampliarono il numero delle squadre
partecipanti alla Prima Divisione.
Nel 1928-29 Napoli e Lazio si contendono in uno spareggio la
permanenza in massima serie, finisce pari, bisognerebbe giocare una
gara-bis ma Ascarelli riesce a fare in modo che entrambe le compagini
vengano tratte in salvo dalla Federazione.
La stagione 1930-31 fu tra le migliori dell'epoca, alla fine del
girone d'andata il Napoli era addirittura secondo, poi Sallustro fu
richiamato alle armi e gli azzurri finirono sesti.
Nel 1931-32 non si riuscì a ripetere quanto di buono fatto l'anno
prima e si chiuse con un mediocre nono posto con 35 punti.
Nel 1932-33 si piazzò al terzo posto.
Nel 1933-34 si piazzò terzo posto con 46 punti dietro Inter e
Juve.
Nel 1934-35 si chiude al settimo posto con soli 29 punti.
La stagione 1935-36 termina con un ottavo posto in condominio con
Milan, Alessandria e Genoa.
Per l'annata 1936-37, non si va oltre il tredicesimo posto finale, era
la peggior posizione occupata dal Napoli negli ultimi anni.
Quello del 1937-38 il decimo posto finale non fu accolto
positivamente dal Comandante Lauro.
Per il campionato 1938-39 si concluse col quinto posto ed anche ad
una storica vittoria sul campo dell'Ambrosiana per due ad uno.
Nel 1939-40 la B fu evitata per miracolo grazie ad una migliore
differenza reti rispetto all'allora Liguria.
Nel 1940-41 gli azzurri si classificarono settimi a parità di punti
con il Torino.
Nel 1941-42 è la prima retrocessione,
fatale la sconfitta, all'ultima giornata, in casa del Genoa per tre
reti a zero.
Nel 1942-43 il terzo posto non bastò per tornare nella massima
serie.
Nel 1945-46 il Napoli vinse il campionato del Centro-Sud davanti a
Bari e Roma, si andò così alle finali nazionali col quinto posto su
otto squadre.
Nel 1946-47 si torna al girone unico, si gioca al Vomero, ottavo posto
finale a pari merito con l' Atalanta.
Nell'annata 1947-48 vi è la la retrocessione in B.
Nel 1948-49 si resta in B, quinto posto con 45 punti.
Nella stagione 1949-50 furono ben undici i risultati utili
consecutivi, il finale di torneo fu semplicemente strepitoso e gli
azzurri superarono anche l'Udinese piazzandosi al primo posto, è di
nuovo serie A.
L'acquisto boom del campionato successivo, 1950-51 con Amadeo Amadei
si raggiunse il sesto posto finale con 41 punti.
Si apre la stagione 1951-52 con Alfonso Cuomo nominato presidente e
Lauro nelle vesti di finanziatore fu di nuovo sesto posto.
Il primo acquisto di Lauro, sempre più padre-padrone della società,
per il campionato 1952-53 fu un centravanti svedese Hasse Jeppson
pagato dal Comandante all'Atalanta, proprietaria del cartellino, ben
105 milioni.
Con Jeppson arrivò anche dal Novara il guizzante Bruno Pesaola.
E' un anno splendido, il Napoli finisce quarto, Jeppson segna 14
reti.
La stagione 1953-54, il Napoli finì quinto con 38 punti, stavolta
Jeppson di reti ne realizzò venti, tre in meno del capocannoniere di
stagione Nordhal.
Nel torneo 1954-55 la squadra conquista un fantastico terzo
posto.
Il campionato 1955-56 fu quello di Luis Vinicio, detto "O' Lione".
Costò 60 milioni, si finì al quattordicesimo posto con 32 punti,
Vinicio segna 16 reti, Jeppson otto.
Nel 1956-57 si arrivò all'undicesimo posto con ben 18 marcature
siglate da "O' Lione".
Nel 1957-58, fu un grande Napoli che addirittura passò a Torino, sul
campo della Juve, per tre ad uno con un Bugatti strepitoso e reti di
Vinicio, Novelli e Di Giacomo. Le due sconfitte nelle ultime tre gare
condannarono la compagine di Amadei al quarto posto, Vinicio segnò 21
dei 65 gol degli azzurri.
La stagione 1958-59 si chiuse al nono posto.
Nel 1959-60 si inaugura il "San Paolo", il 6 Dicembre 1959 ci sono
oltre 80.000 tifosi a salutare il due ad uno sulla Juventus, marcatori
Vitali e Vinicio, si arriva al quattordicesimo posto.
Nel Giugno del 1960 dopo 5 anni va via Vinicio, per lui 152 partite e
69 gol in azzurro. Con lui lasciano il Napoli anche Pesaola, 204
gettoni con il "ciuccio", e Rambone. Fu un campionato disastroso e fu,
di nuovo, serie B.
Nel campionato 1961-62 ritorna Lauro che diede vita ad una campagna
acquisti faraonica e fu serie A.
Quello fu anche l'anno della Coppa Italia: gli azzurri era il 21
Giugno del 1962.
L'anno dopo, 1962-63 la squadra è confermata quasi in blocco con
l'innesto di Jarbas Faustinho Canè ed in Coppa a Belgrado esordisce
Juliano ma il Napoli perderà la "bella" e sarà eliminato.
Lo 0-2 con il Modena e la conseguente invasione di campo al "San
Paolo" segnarono in pratica il ritorno in B. Lauro lasciò la società
che passò al Dott. Gigino Scuotto
Per il torneo 1963-64 fu solo ottavo posto.
Per il campionato 1964-65 in panchina torna Pesaola, il Napoli torna
in A.
Stagione 1965-66 arrivano due colpi clamorosi dal mercato: Josè
Altafini, punta di diamante del Milan, ed Omar Sivori mezzala dalla
Juve. Fu un grande Napoli.
Storica la gara con la Juventus al "San Paolo" con la rete di Altafini
e la "vendetta" di Sivori su Heriberto Herrera.
Si finì terzi, al termine di un campionato esaltante con Altafini
capocannoniere con 14 gol.
Nell'estate del 66' il Napoli partecipò alla Coppa delle Alpi e la
vinse avendo la meglio, grazie ad un Sivori straordinario, su Losanna
-Zurigo, Basilea e Young Boys e Servette.
Intanto per l'annata 1966-67 arrivano Ottavio Bianchi ed Orlando. Il
Napoli si piazza al quarto posto con 16 reti di Altafini.
Per il campionato 1967-68 arrivano Pogliana, Barison e Zoff, purtroppo
nella sfida decisiva a "San Siro" contro il Milan di Rivera, Hamrin e
Sormani non bastò il gol di Barison e gli azzurri chiusero la stagione
proprio dietro ai rossoneri scudettati con nove punti di distacco. Era
comunque il miglior risultato della storia, fino a quel momento.
La stagione 1968-69, il Napoli batte persino la Juventus al "San
Paolo" con doppietta di Montefusco nella gara che segnerà l'addio al
calcio di Omar Sivori, espulso e squalificato per sei turni: è il 1-
12-68, la squadra arriva settima.
Il primo campionato dell'era Ferlaino, 1969-70, vede Chiappella in
panchina e gli arrivi di Hamrin, Monticolo e l'esplosione del
"baronetto di Posillipo" Gianni Improta. La stagione non fu delle
migliori: sesto posto finale con sole 24 reti messe a segno, otto
siglate da Altafini.
Nel 1970-71 il Napoli a "San Siro" con l'Inter si gioca in pratica lo
scudetto. Nell'intervallo gli azzurri conducono uno a zero, rete di
Altafini, ma poi Gonnella regala un rigore ai locali e Boninsegna
pareggia. A chiudere i conti è lo stesso Boninsegna.
L'annata successiva, 1971-72, da al Napoli l'ottavo posto, si vendono
Zoff ed Altafini, quest'ultimo autore di 81 reti in azzurro, alla
Juventus ed si acquista dal Sorrento il difensore Bruscolotti, che
diventerà "pal' e' fierro".
La stagione 1972-73 si chiude al nono posto e per Chiappella è
l'ultimo anno sulla panchina azzurra. Ferlaino chiama ad allenare "O'
Lione", all'anagrafe Luis Vinicio, che dopo essere stato grande
centravanti è diventato profeta del "calcio totale".
La stagione quella del 1973-74 arrivano Giorgio Braglia ed il
brasiliano Clerici, segneranno più di venti reti in due.
storica la vittoria sulla Juve, reti di Canè e Clerici, si finisce
terzi dietro la Lazio di Chinaglia e la Juve.
Per il campionato 1974-75 la squadra si rinforza con Burgnich, La
Palma, Rampanti, Landini, Vendrame e Peppe Massa.
E' una squadra stellare, va a Torino a giocarsi lo scudetto contro la
Juve. Segna Causio, pareggia Juliano, Zoff compie miracoli a
ripetizione ed in fine Altafini "Core 'ngrato" condanna gli azzurri,
secondo posto a due punti dalla Juve.
Ferlaino, contro la volontà di Vinicio, cede Clerici per ingaggiare
Beppe Savoldi, mister 2 miliardi.
Napoli risponde con 70.000 abbonamenti.
Nel campionato 1975-76 è solo un quinto posto mentre vince la finale
di Coppa Italia, all'"Olimpico" contro il Verona: doppietta di
Savoldi, Esposito e Braglia. E' la seconda Coppa Italia della storia
azzurra.
Torneo 1976-77, torna Pesaola in panchina ed arrivano Chiarugi,
Speggiorin e Vinazzani finisce con un
settimo posto.
Ferlaino per la panchina, annata 1977-78, sceglie Di Marzio, ed
ingaggia Capone, Ferrario e Mattolini che sostituisce Carmignani.
Sesto posto, grazie ai 16 centri di Savoldi, e qualificazione in
Uefa.
Stagione 1978-79, Di Marzio dura due giornate, torna Vinicio. Vestono
l'azzurro Caso, Filippi, Caporale, Claudio Pellegrini, il portiere
Castellini, detto "il giaguaro", ed Attilio Tesser. Alla fine sarà
sesto posto.
L'annata successiva 1979-80 non è delle migliori, anzi: Damiani,
Agostinelli, Musella e Guidetti non evitano l'undicesimo posto e
l'avvicendamento di Vinicio con Sormani.
Campionato 1980-81, Juliano siede dietro la scrivania di Direttore
Generale.
Il suo primo colpo si chiama Rudy Krol, libero olandese tecnicamente
molto dotato.
Marchesi, chiamato al timone della squadra, lancia il giovane
Celestini e Gaetano Musella, trenta presenze e cinque reti.
Il Napoli chiude terzo, Claudio Pellegrini segna undici reti.
L'anno dopo, 1981-82 è quello di Palanca, Criscimanni, Citterio e
Benedetti, si finisce quarti con Pellegrini solito mattatore.
Annata 1982-83, Ferlaino chiama Giacomini per sostituire Marchesi,
arriva Ramon Diaz, che alla fine segnerà solo tre reti prima di
emigrare a Milano.
La squadra delude ma si salverà.
Nella stagione 1983-84 sarà ancora Marchesi sostituendo in panchina
Santin a salvare il Napoli.
Nell'annata 1984-85 arriva Maradona ad accoglierlo al "San Paolo" il 5
Luglio del 1984 sono in 70.000.
La squadra finisce ottava.
Stagione 1985-86, arrivano Garella, Bagni, Giordano e Renica con
Bianchi che sostituisce Marchesi. Faranno la loro parte anche Pecci e
Buriani.
E' anche l'anno dell'esordio in prima squadra di un difensore
proveniente dal vivaio, Ciro Ferrara.
Nel 10/5/87 si pareggia con la Fiorentina, con rete di Carnevale, il
Napoli è Campione d'Italia per la prima volta in 60 anni di storia.
La squadra va a mille e conquista anche la Coppa Italia nella doppia
finale con l'Atalanta: simile impresa era riuscita solo al Grande
Torino ed alla Juventus nel 1960.
Stagione 1987-88 arriva anche Antonio Careca. In Coppa Campioni si è
eliminati al primo turno dal Real Madrid, ed in campionato si arriva
secondi dopo al Milan.
Lo spogliatoio si spacca e per la stagione 1988-89 al posto di
Garella, Ferrario, Bagni e Giordano ci saranno Giuliani, Fusi, Crippa,
Corradini ed il brasiliano Alemao.
Il campionato è dell'Inter dei record ed il Napoli si concentra sulla
Coppa Uefa che vincerà in finale con lo Stoccarda.
Stagione 1989-90 a Bianchi subentra Bigon, è l'anno anche del
giovanissimo Zola che sostituirà per le prime partite Maradona che
tornerà per il match con la Fiorentina.
Il Napoli vincerà il suo secondo scudetto con un gol
il 29-4-90 di Marco Baroni, che di testa sigla la rete del vantaggio
contro la Lazio nel match che risulterà decisivo.
Nella stagione 1990-91 si comincia con una squillante vittoria nella
Supercoppa Italiana: 5-1 alla Juventus.
Il Napoli è eliminato dalla Coppa Campioni al secondo turno, in
campionato non va bene in piena zona retrocessione. Con qualche
vittoria si rimette in sesto.
Maradona gioca la sua ultima partita al San Paolo con il Bari,
vittoria 1-0 (Zola) il 17/3/91, dopo poche settimane viene
squalificato per doping. Si chiude mestamente all'ottavo posto.
Nella stagione successiva '91-'92 arriva il tecnico emergente
Ranieri. Si finisce quarti.
La stagione successiva, '92-'93, sulla panchina del Napoli siede
ancora Claudio Ranieri, arrivano, l'uruguayano Fonseca e Roberto
Policano.
La squadra non gira. Sulla panchina del Napoli ritorna Ottavio
Bianchi. Il tecnico risistema la squadra per una salvezza
tranquilla.
All'alba della stagione '93-'94 arriva come tecnivo Marcello Lippi.
La squadra parte male ma nelle ultime giornate conquista un posto in
Uefa.
Lippi, a fine stagione, lascia il Napoli, destinazione Juventus.
Ferrara, bandiera nonché capitano del Napoli, segue il tecnico.
Fonseca va alla Roma. Arriva sulla panchina del Napoli Vincenzo
Guerini che porta da Ancona l'attaccante Agostini.
Il Napoli comincia male. Guerini viene esonerato dopo un 5-1 subito a
Roma contro la Lazio. Arriva Boskov che con il suo entusiasmo porta i
partenopei a ridosso della coppa Uefa che sfuggirà per un niente. Da
registrare il record di vittorie consecutive in serie A con la regola
dei tre punti per vittoria (cinque di seguito dalla 29° alla
34°).
La stagione '95-'96 vengono ceduti, per esigenze di bilancio,
Cannavaro e Carbone si rischierà la serie B che sarà evitata nelle
ultime giornate.
Nel 1996-97 il Napoli si avvale di Ottavio Bianchi come consulente
tecnico, chiama sulla panchina azzurra l'esperto Gigi Simoni che verrà
esonerato il 12 aprile '97 dopo una sconfitta in casa con l'Atalanta.
Montefusco prende il suo posto.
La Coppa Italia regala grandi soddisfazioni ai tifosi del Napoli. Si
arriva in finale persa col Vicenza. La stagione finisce al dodicesimo
posto.
L'anno dopo, 1997-98 si scende in B con quattordici punti due vittorie
otto pareggi ventiquattro sconfitte.
Nel 1998-99 Juliano sceglierà come allenatore Renzo Ulivieri , la
squadra non riuscirà mai a combattere realmente tra le squadre che
lottano per andare in A.
La stagione 1999-00, arriva come tecnico Novellino. Arrivano Stellone,
Oddo, Lucenti e Matuzalem. Lasciano Napoli Rossitto, Tagliatatela,
Murgita e Daino. Un rendimento costante in casa e la preziosa vittoria
in casa della Sampdoria, il 22 aprile con reti di Asta e Schwoch,
permettono agli azzurri di risalire in A.
Nella stagione 2000-01 Ferlaino non è più il proprietario unico del
Napoli. E' affiancato al 50% da Giorgio Corbelli. Arriva Zeman al
posto di Novellino, ma il tecnico boemo viene esonerato dopo sei gare
senza mai riuscire a vincere. Al suo posto c'è Mondonico.
Nonostante il cambio in panchina e l'arrivo del brasiliano Edmundo,
gli azzurri non riescono ad evitare la seconda retrocessione in tre
anni.
Ferlaino e Corbelli per la serie B 2001-02 scelgono come guida tecnica
Luigi De Canio. Una partenza falsa e la mancanza di un'alternativa a
Stellone non permetteranno al Napoli ritornare in A. La partita per
entrare nel lotto delle quattro "elette" si svolge al San Paolo contro
la Reggina sono presenti 70.000 spettatori, non si va al di la del
pari 1-1, si resta in B.
La stagione 2002-03, è cosa attuale, si parte con una nuova dirigenza
che ha come presidente S. Naldi, napoletano, che preleva la squadra ed
i suoi debiti salvandola da un fallimento quasi sicuro. Tecnicamente
si affida la squadra all'allenatore Colomba che non avendo un organico
competitivo relega la squadra verso la C, subentra il "Professore", il
messinese Scoglio e sei nuovi innesti voluti dal nuovo allenatore...
Dopo un promettente inizio la squadra cade ancora in profonda crisi di
gioco e di risultati che porterà la Società ad esonerare Scoglio per,
ancora una volta, Colomba. Il Napoli si salverà all'ultima giornata di
campionato con 45 punti dopo tante ansie e paure.
La stagione 2003-04, comincia con tanta voglia di fare bene, molti
sono gli innesti nuovi voluti dal nuovo tecnico Agostinelli e
Direttore Tecnico Perinetti. Le speranze di tornare finalmente in "A"
sono tante, ma sin dalle prime giornate di campionato si vede una
squadra "fotocopia" dell'anno precendente, non si vede gioco e
tantomeno punti in classifica. Il tecnico è già in discussione e come
se non bastasse ci si mettono anche i presunti "Tifosi" con le loro
intemperanze....
Quelli che tutti pronosticavano è successo, fatale il derby in casa
con la salernitana per il tecnico Agostinelli che, a fine gara viene
esonerato per la mancanza di risultati e di gioco, al suo posto arriva
l'esperto Gigi Simoni.... Con il nuovo allenatore le cose non
cambiano, i risultati stentano ad arrivare e la squadra non fa altro
che collezionare una sfilza impressionante di pareggi che collocano la
formazione partenopea in una situazione di classifica assolutamente
anonima. La stagione finisce senza sussulti particolari per la
squadra ma non per la Società. Il Presidente Naldi si dimette, i
debiti aumentano sempre di più, i giocatori sono in subbuglio per la
mancanza di stipendi arretrati, si è sull'orlo del fallimento e lo
spettro della retrocessione in C è sempre maggiore. Delle tante
sospirate cordate di imprenditori napoletani per rilevare la squadra
nemmeno l'ombra, si fa avanti solo l'imprenditore Luciano Gaucci, che
tra tante traversie ed ostacoli cerca di salvare la Società che ormai
sembra essere sull'orlo del baratro......
Dopo un lungo mese di trattative intense tra Lega Calcio, Politica,
Avvocati, Tribunali, Ricorsi, e..., finalmente il 06 Settembre 2004,
il produttore cinematografico De Laurentis è il nuovo proprietario del
Napoli. Ora Comincia l'impegnativo lavoro di riportare lustro,
moralità, prestigio ad una squadra che da dieci anni è stata in
agonia.
Si riparte dalla Serie C1. Auguri per una pronta risalita.
La stagione 2004/05:
Anche la serie minore, quella della C1, non è molto esaltante pel la
nuova Società "Napoli Soccer", di Aurelio Delaurentis, infatti,
costruita in poco meno di una decina di giorni per le note vicende
fallimentari, si allestisce una rosa che, seppur sulla carta
abbastanza competitiva per la categoria non da alcuna soddisfazione
alla tifoseria azzurra. L'anno si chiude con una sconfitta a Rimini
ed è la sesta per quest'inizio di campionato, si è fuori per ora dalla
zona promozione e la squadra non promette alcun miglioramento. Si
Spera in Pier Paolo Marino, direttore Generale che, per gennaio, nel
mercato di riparazione possa effettuare qualche innesto fondamentale
e decisivo per il salto di categoria. Sono anni che il tifoso
azzurro spera, si sperava in serie A, abbiamo sperato in serie B,...
non ci resta che sperare anche in C1... ma il fondo di questo baratro
quanto è profondo ???
Gennaio è arrivato,sono stati fatti degli acquisti importanti ma, la
squadra non da i risultati sperati anzi, alla seconda di ritorno la
squadra è ancora fuori dalla zona play-off, cè bisogno di una
sterzata, e la sterzata arriva con l'esonero dell'allenatore Ventura,
reo di non aver dato una fisionomia tattica alla squadra. Lo si
sostituisce con Edy Reja, allenatore navigato, molto esperto dal quale
tutti ci aspettiamo che riesca ad amalgamere una squadra dal punto di
vista tattico ma ancor più dal punto psicologico.
La squadra, con i nuovi innesti, compie un buon girone di ritorno
piazzandosi al terzo posto e pertanto parteciperà alla fase finale dei
play-off affrontando nella prima partita la Sambenedettese.
Superato brillantemente il primo ostacolo, la squadra deve affrontare
la bestia nera dell'Avellino. La prima sfida si gioca al San Paolo
e finisce con uno 0-0 che non aiuterà la squadra nella partita di
ritorno, infatti, costretti a vincere al Partenio nella partita più
importante della stagione,il risultato del campo vede prevalere gli
Irpini per 2-1 E' la fine di un sogno, quello di ritornare in "B"
per la grande risalita in "A". Ancora un'altro anno di inferno per
i tifosi azzurri.
La stagione 2005/06:
Dopo aver perso la serie B sul campo, il Napoli perde anche nelle aule
giudiziarie la speranza di un ripescaggio nella serie cadetta. Ancora
un anno di "C", con la speranza che con l'esperienza dell'anno
precedente si possa risalire subito.
15 Aprile 2006, l'incubo della serie B finisce, è promozione sul campo
con tre giornate di anticipo sulla chiusura del torneo. Il Napoli è
primo, la città festeggia e si prepara insieme alla società ad
affrontare il difficile torneo cadetto.
Grazie Presidente De Laurentis, grazie D.g. P.Marino, grazie
allenatore E. Reja, grazie giocatori e grazie a tutti i tifosi del
Napoli sparsi in tutto il mondo.
La stagione 2006/07:
Terminato con un brillante successo il difficile torneo di serie C, il
Napoli si accinge ad affrontare un altrettanto torneo impegnativo,
quello cadetto della serie B, quest'anno ancora più impegnativo per la
presenza in categoria della Juventus, caduta in disgrazia per le note
vicende di illecito sportivo, quindi tre posti utili per la serie A,
dei quali già uno sembra predestinato alla signora bianconera. In
effetti il torneo è dominato, nonostante la penalità di punti, dalla
Juve, che termina in testa il torneo, seguito al secondo posto da un
sorprendente Napoli che, insieme alla gemellata Genoa, dopo un
distacco di punti notevole verso la quarta in classifica, vengono
promosse in A. Dopo sette lunghi anni di vicissitudini varie tra crisi
tecniche e societarie, i partenopei, grazie ad una dirigenza
finalmente seria e competente ritorna in A per la felicità senza fine
dei suoi innumerevoli tifosi.
La stagione 2007/08:
Grande attesa ed emozione per un Napoli che si rilancia alla ribalta
del calcio che conta. La squadra, con alla guida l'allenatore Reja,
che dalla serie "C" l'ha portata sin quì non sfigura, anzi, termina il
girone di andata in una posizione di classifica tranquilla con un
gioco a tratti anche brillante e mettendo alla luce i nuovi acquisti
fatti a giugno dal Dir.Tecnico P.P.Marino. Il girone di ritorno è
ugualmente esaltante così come tutta la stagione, emozioni grandi al
San Paolo con le grandi del campionato, tutte sconfitte (tranne la
Roma), esibendo anche un calcio a tratti esaltanti. Si finisce
all'ottavo posto con 50 punti che riporta il Napoli in Europa con i
preliminari dell'Intertoto per la qualificazione nella fase
eliminatoria della Coppa Uefa.
La stagione 2008/09:
La stagione nuova riporta il Napoli in Europa, dopo aver superato facilmente le prime due fasi preliminari, si affronta una squadra esperta come il Benfica che dopo due gari esaltanti eliminerà i partenopei già al primo turno. In campionato invece la stagione sarà contraddistinta in due fasi, la prima esaltante e spettacolare che porterà i tifosi a sognare una posizione in classifica di vertice, la seconda invece, la più tragica e sconcertante che porterà la squadra azzurra a sconfitte in serie che farà precipitare in una posizione di classifica del tutta anonima la squadra, col conseguente esonero dell'allenatore Edy Reja, a cui farà posto l'ex Ct della Nazionale Roberto Donadoni.