I  Santi  Patroni  del  mese:
L U G L I O
3          Bernardino Realino
       Santo (Capri, 1530 - Lecce, 1616).
Trasferitosi nel Sud da Bologna, ove aveva frequentato da laico ambienti gesuitici. A Napoli aderì al loro ordine nel 1564. Si spostò poi verso il Salento eleggendo Lecce quale sua residenza definitiva e ove venne venerato già in vita.

3          Tommaso apostolo
       Santo (I sec.).
Discepolo di Gesù, viene ricordato per la sua incredulità e per la necessità di toccare tutto con un dito, prima di credervi. Ma non per questo ha ottenuto alcun patronato attinente.
In un testo apocrifo viene descritto come abile architetto, per cui è patrono di tutte le categorie collegate all'edilizia, quindi degli "architetti, geometri, muratori, tagliapietre".
I "giudici" lo ricordano per la sua esigenza di obiettività.

4          Antonino di Piacenza
       Santo e martire (? - Travo,Piacenza, 303).
Essendo stato martirizzato nel Vellese dai suoi stessi commilitoni della legione romana Tebea a causa della fede cristiana da lui abbracciata, è patrono di Piacenza, ove il suo sangue viene conservato in un'ampolla, come quella di San Gennaro, col quale ha in comune le stesse virtù taumaturgiche.

6          Maria Goretti
       Santa, vergine e martire (Corinaldo,1890 - Nettuno, 1902).
E' il simbolo della purezza. Giovane contadinella, preferì essere uccisa piuttosto che cedere alle proposte indecenti di un giovane che la concubiva. Essendo avvenuto il suo martirio nell'agro di Latina, questa città l'ha eletta sua patrona. Lo è anche dell"Associazione delle Figlie di Maria" e dell'"Associazione Internazionale per la Protezione della Giovane".

11          Benedetto abate
       Santo (Norcia 480ca. - Montecassino, 547 ca.).
Per essersi ritirato a vivere da eremita in una grotta presso Subiaco, oggi venerata come il "sacro speco" di san Benedetto, gli "speleologi" lo hanno eletto loro protettore. Lo è anche di coloro che subiscono "infezioni velenose". E' patrono di Montecassino, Norcia, Pomezia e San Benedetto del Tronto, oltre che dell'Europa intera.
Essendosi i suoi seguaci dedicati a grandi opere, come le bonifiche e la valorizzazione della terra, anche i "contadini" sono stati indotti a sceglierlo quale loro protettore, unitamente all'Ente per la Bonifica Agraria.

12      Ermagora e Fortunato
       Santi e martiri (I sec.).
Entrambi seguaci di San Marco, svolsero la loro missione di evangelizzazione soprattutto nella Venezia Giulia, provocando il risentimento di Nerone, che ne ordinò la decapitazione. Sono protettori di Gorizia e di Udine.

12       Giovanni Gualberto
       Santo (Firenze, 995ca. - Passignano, 1073).
Monaco benedettino, visse a lungo a Vallombrosa, ove si dedicò alla riforma monastica e alla cura dei boschi. E' stato perciò scelto a protettore dai .

12          Veronica
       Santa (I sec.).
Fu colei che, presa a compassione, asciugò con un telo il sudore di Cristo durante la salita al Calvario. Su di esso si impressero i lineamenti del Redentore, per cui è venerata come patrona delle "lavandaie, commercianti di biancheria e dei fotografi".

14          Camillo de Lellis
       Santo (Bucchianico,Chieti, 1550 - Roma, 1614).
Si deve a questo cappuccino abruzzese l'idea di soccorrere a domicilio i malati gravi, lui che aveva dovuto rinunciare alla vita monastica a causa di una grave malattia. Lo hanno scelto come patrono la "Croce Rossa Italiana, gli infermi, gli infermieri, e il Corpo di Sanità dell'Esercito".

16          Vitaliano di Capua
       santo e vescovo (VII sec.).
E' stato vescovo della città di cui porta il nome, pur non essendone patrono. Lo è invece di Catanzaro.

17         Pantaleone di Nicomedia
      Santo e martire (III-IV sec.).
Sembre che sia stato medico al servizio dell'imperatore Galerio. Il nome gli deriverebbe dal significato greco della parola, che vuol dire "tutto compassione", con cui egli avrebbe svolto la sua professione. E' pertanto uno dei patroni dei "medici e delle ostetriche", oltre che di Crema.

19          Arsenio il Grande
       Santo (Roma, 354ca. - Troe,Menfi, 445ca.).
Prima di dedicarsi alla vita eremitica in Egitto, era stato precettore dei figli dell'imperatore Teodosio. Gli viene attribuita una celebre frase:"Mi sono spesso pentito di avere parlato, ma mai di avere frenato la mia lingua". E' patrono dei "maestri".

22          Maria Maddalena
       Santa (I sec.).
Al suo nome si accompagna l'immagine della peccatrice che unse Cristo durante il convito in casa di Simone fariseo. In verità si tratta della donna, ricordata nei Vangeli, fedele seguace di Gesù, cui prestò assistenza fin sulla croce.
Essendo la prima identificazione quella più diffusa, è ritenuta protettrice delle "peccatrici pentite" e anche dei "farmacisti" a causa dell'unzione da lei praticata al Nazareno.

23          Apollinare di Ravenna
       Santo e vescovo e martire (II sec.).
E' stato primo vescovo della città romagnola legata al suo nome, che lo ha quale patrono. Operò prodigiose guarigioni, che lo resero noto in tutta la regione.

25          Cristoforo di Licia
       Santo e martire (I sec.).
Il suo nome significa "portatore di Cristo" e gli viene per aver trasportato a spalle Gesù nel guadare un fiume.
Secondo la leggenda, giunto sulla riva opposta del corso d'acqua, cadde stremato dallo sforzo. Cristo gli spiegò che non era il suo peso a stremarlo, ma il peso del mondo che aveva appena portato sulle spalle. Per questo episodio è venerato da tutte le categorie che hanno attinenza con il trasporto, quindi degli "autisti, portantini, ascensoristi, postini, della Motorizzazione Civile e Militare e dal Servizio Automobilistico dell'Esercito".
La sua immagine serve a proteggere dagli incidenti stardali.

25  Giacomo Maggiore apostolo
       Santo (?, - Gerusalemme, 44).
Figlio di Zebedeo e fratello dell'evangelista Giovanni, era di temperamento irruente, tanto da meritarsi da parte di Cristo il nomignolo di "Figlio del tuono".
Per aver svolto a lungo il suo apostolato in Spagna, le sue reliquie sono conservate nel santuario di Compostela. Per i numerosi viaggi compiuti, anche Giacomo Maggiore è ritenuto protettore dei "pellegrini", il cui caratteristico copricapo con cui viene rappresentato ha indotto i "fabbricanti di cappelli" a designarlo loro sacro tutore. In Italia è patrono di Pistoia, Cesenatico e caltagirone.

26          Anna
       Santa (I sec.).
E' ricordata insieme con il marito Gioacchino nel Protovangelo di san Giacomo. Essi sono riconosciuti universalmente quali genitori della Vergine Maria. Sono numerose le categorie che si onorano di averla quale protettrice. Il patronato più sorprendente è quello sui "minatori", i quali porterebbero la ricchezza dalle viscere della terra come sant'Anna ha generato dal suo ventre Maria, il bene tanto prezioso per l'umanità. Patrona di Ceserta, è anche protettrice degli "ebanisti, dei falegnami e delle vedove".

29          Marta di Betania
       Santa e vergine (I sec.).
Per avere ospitato Gesù Cristo nella propria casa, è ricordata come patrona degli "albergatori e dei padroni di casa".