I  Santi  Patroni  del  mese:
A G O S T O
1          Alfonso Maria de' Liguori
       Santo, vescovo e dottore della Chiesa (Marianella,Napoli, 1696 - Nocera dei pagani, 1787).
Di nobili origini, si dedicò inizialmente alla carriera forense, che abbandonò per quella ecclesiastica, fondando l'ordine dei Redentoristi. Autore di importanti opere di teologia morale è, per questo, patrono dei "teologi e dei moralisti". E' protettore delle città di Napoli e Agrigento.

2          Eusebio di Vercelli
       Santo e vescovo (sardegna, 283ca. - Vercelli, 371).
E' conosciuto come "l'Apostolo del Piemonte" per aver organizzato per primo la chiesa subalpina. Divenuto vescovo di Vercelli, venne esiliato per avere energicamente osteggiato gli ariani. Dopo 11 anni tornò a condurre la sua diocesi senza più allontanarsi da Vercelli, che oggi lo venera suo patrono unitamente a tutto il Piemonte.

5          Emidio di Ascoli Piceno
       Santo, vescovo e martire (Treviri,Germania, 273 - Ascoli Piceno, 303).
Il patronimico della città marchigiana gli è dovuto per essere egli vissuto a lungo nel suo territorio, ove operò prodigiosi interventi, in particolare in occasione del terribile terremoto del 1703. Patrono di Ascoli Piceno, viene naturalmente invocato contro i "terremoti"

10          Lorenzo di Roma
       Santo e martire (? - Roma).
Per il fatto che venne martirizzato su di una graticola finendo arrostito, è ricordato come il patrono dei "rosticcieri, cuochi, carbonai e dei Vigili del Fuoco". Per il fatto, poi, che era solito distribuire i beni della Chiesa ai poveri, cioè amministrava con senso di equità le risorse disponibili, è anche patrono del "Corpo Amministrativo dell'Esercito".
Grosseto, Anano Terme ed altre città lo venerano come protettore.

11          Chiara d'Assisi
       Santa (Assisi, 1193 - 1253).
Imfluenzata dalla figura di san Francesco, fuggì da casa per chiudersi in un convento, prima a Bastia, in Umbria, poi e definitivamente, in Assisi, ove visse per 42 anni. E' la fondatrice dell'ordine delle Clarisse, nome che deriva dal suo.
Varie sono le ragioni di cui è patrona, come le "lavandaie e le ricamatrici", probabilmente per i lavori che ella svolse in convento. Ma è anche la protettrice dei "vetrai", per la trasparenza della sua vita limpida, che trova anche corrispondenza nel nome.

12      Cecilia di Remiremont
       Santa (VIIIsec.).
In Italia è dappertutto conosciuta come la protettrice della "vista" e viene invocata contro le "malattie degli occhi", ma se ne ignora la ragione. Poichè altro suo nome è Chiara, l'attinenza con la trasparenza e quindi con la visibilità ne giustificherebbe il particolare patronato.

13       Cassiano di Imola
       Santo e martire (IV sec.).
La stenografia doveva già esistere ai suoi tempi, se viene ricordato come patrono degli "stenodattilografi e dei maestri". Questa venerazione viene forse spiegata dal fatto che i suoi allievi di stenografia, che non l'amavano, lo ucisero con le loro penne di ferro. E' altresì patrono di Bolzano e di Imola.

16          Rocco
       Santo (Montpellier, 1295 - Angera,Varese, 1327).
Viene rappresentato con una gamba scoperta, sulla quale sono evidenti le piaghe della peste, contagiatagli dai numerosi malati che egli soccorse durante una terribile epidemia di quel morbo, di cui morì. Molto popolare in Italia, è considerato il "santo guaritore" per eccellenza. Viene invocato contro il "colera, la peste e le malattie infettive" in genere.

18          Elena imperatrice
       Santa (Drepane,Asia Minore, 225ca. - Nicomedia,Turchia, 330ca.).
Nota per essere stata la madre di Costantino il Grande, il suo culto è particolarmente legato al ritrovamento della croce sulla quale venne crocifisso Gesù. E' pertanto considerata la patrona degli "oggetti smarriti e dei fabbricanti di chiodi", in considerazione che, insieme con la croce, vennero trovati anche i tre grossi chiodi della passione.

20          Bernardo di Chiaravalle
       santo e dottore della Chiesa (Fontaines,Digione, 1090 - Chiaravalle,Francia, 1153).
Per la dolcezza dei suoi modi venne definito "Doctor mellifluus" (dottore dolce come il miele), tanto da essere adottato come patrono dagli "apicultori".

23         Rosa da Lima
      Santa e vergine (Lima,Perù, 1586 - 1617).
per la vita condotta nel segno della mortificazione, ad imitazione di S. Caterina, questa terziaria francescana viene indicata come esempio di misticismo assoluto. Venne canonizzata da papa Clemente IX che la definì "primo fiore di santità dell'America". Per questo è la patrona dei "fiorai".

24          Bartolomeo apostolo
       Santo (Isec.).
Predicatore nei paesi del Medio Oriente e in India, subì in quella lontana terra un atroce martirio, che giustifica la scelta che hanno fatto i "fabbricanti di guanti" di averlo patrono: venne scorticato vivo. E' protettore di benevento, oltre che di Ustica, Lipari e Patti.

25          Patrizia
       Santa e vergine (? - Napoli, 665).
E' compatrona insieme con molti altri santi della città partenopea, ove si rifugiò, nipote dell'imperatore Costantino, per evitare un matrimonio non gradito.

26          Alessandro di Bergamo
       Santo e martire (? - Bergamo, 303).
Membro della Legione romana Tebea, si rifiutò di eseguire lo sterminio dei cristiani catturati. Catturato a sua volta e imprigionato, venne decapitato ai tempi di Diocleziano e Massimiano. Da epoca immemorabile il suo culto è vivo nella città di Bergamo, di cui è patrono.

28          Agostino di Ippona
       Santo, vescovo e dottore della Chiesa (Tagaste,Numidia, 354 - Ippona,Numidia, 430).
Venne ordinato sacerdote e vescovo di Ippona a 33 anni, dopo aver trascorso una vita dissoluta, pur essendo figlio di santa Monica, dalla quale aveva ricevuto un'eucazione severa e religiosa. Il suo ravvedimento lo condusse a studiare profondamente la morale cristiana, tanto da diventarne il più importante Dottore della Chiesa. Per le sue opere fondamentali, "La città di Dio" e "Le Confessioni", "gli editori e i tipografi"lo hanno scelto quale loro protettore.

31  Abbondio di Como
       Santo e vescovo (Salonicco ? - ?, 469).
Giunto in italia dalla Macedonia, divenne discepolo di sant'Amanzio, vescovo di Como, che lo ordinò sacerdote. Alla morte del suo maestro, Abbondio, la cui fama di uomo saggio si era sparsa sulle sponde del Lario, divenne vescovo di quella città, che oggi lo venera come patrono.

31          Giuliano l'Ospedaliere
       Santo (VII sec.).
Un tragico destino segnò la sua vita. Durante una battuta di caccia un cervo, prima di venire ucciso, predisse al santo che avrebbe ucciso i suoi genitori. Cosa che in verità accadde per sventura. E' perciò patrono dei "cacciatori". Lo è anche dei "barcaioli" avendo egli fatto il traghettatore sul fiume Potenza per espiare la colpa. E' venerato a Macerata, il cui territorio è percorso da quel fiume. E' chiamato Ospedaliere per aver costruito un ospizio destinato ai poveri bisognosi di cure.