QUARTO PERCORSO
P.zza Gesù Nuovo
Piazza Gesù Nuovo: Visitiamo ora il cuore della
città, il centro storico, partiamo da questa piazza che è
caratterizzata dalla guglia barocca dell'"IMMACOLATA", realizzata
nel XVIII sec.. Sul basamento è un primo piano che regge una
balaustra con immagini di "Santi", al secondo piano ornato da
rilievi di M. Bottiglieri e F. Pagano, autore quest'ultimo dei due
medaglioni posti nella cuspide sormontata dalla statua
dell'Immacolata, nella piazza notiamo anche la Chiesa del Gesù Nuovo
e il monastero di S. Chiara.
Gesù Nuovo
Gesù Nuovo: O Trinità Maggiore, sorse tra il
1500 e il 1600 ingoblando parte del palazzo dei sanseverino, a cui
appartiene la facciata a bugnato del 1470. Il fastoso interno
barocco è diviso in tre navate, la volta di quella centrale è
decorata da dipinti di de Matteis, Corenzio e Fischetti, bellissimo
il pavimento.
Nella controfacciata è il movimentato affresco di Francesco Solimena
che raffigura Eliodoro scacciato dal tempio. E' da ammirare
il ricco altare del transetto destro. Il presbiterio è la parte più
grandiosa della chiesa, delimitato da parapetto in alabastro, con
volta a riquadri decorati e affrescati da Massimo Stanzione, ha un
altare maggiore ottocentesco di raffaele Postiglione, ornato da
bronzi cesellati, marmi pregiati e pietre dure.
Santa Chiara
Santa Chiara: Voluta dalla regina Sancia nei
primi decenni del 1300, è una delle chiese medievali più importanti
della Campania.Alla metà del XVIII sec. la sua struttura
gotico-provenzale fu modificata in forme barocche da Domenico
Vaccaro e Giovanni del Gaizo, semidistrutta dai bombardamenti la
chiesa fu ricostruita nel suo aspetto gotico.
La semplice
facciata, aperta da un rosone, è preceduta dall'atrio, sotto cui si
apre un notevole portale a marmi bicolori con eleganti decorazioni.
Del
Campanile, trecentesco, resta solo la base con lastre di
marmo in cui si ricorda la costruzione del tempio in scrittura
gotica. L'interno è un lungo rettangolo aperto da cappelle laterali
ad arcate ogivali, prende la luce da slanciate monofore e dalle
bifore e trifore delle cappelle. A destra dell'entrata si trova il
Sepolcro di Agnese e Clemenza di Durazzo, opera trecentesca
di Antonio Baboccio. Nel presbiterio la
Tomba di Maria di
Valois, realizzata da Tino di Camaino, nella prima metà del
1300, dietro l'altare maggiore è collocato lo splendido
Mausuleo
di Roberto I d'Angiò, opera di Giovanni e Pacio Bertini 1345. Un
corridoio a destra del presbiterio conduce al "Convento dei Minori",
a cui si accede attraverso un portale che si apre sul CORO, del XIV
sec., diviso in due navate in cui troviamo anche una parte della
Crocifissione di Tino di Camaino. Dietro al CORO si estende
il famoso
"CHIOSTRO delle
CLARISSE" oggi dei (Frati Minori),
è di
Domenico Vaccarro, voluto dalla badessa Ippolita Carmignano
(1739-42). I pilastri ottagonali e le panchine vendono interamente
rivestiti da piastrelle maiolicate policrome, i sedili sono ornati
da paesaggi, scene di vita agreste e di danze e giochi popolari. Le
maioliche vengono realizzate dalla bottega dei maestri Donato e
Giuseppe Massa, gli artigiani più famosi e richiesti del
tempo.
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