Dall'800 al mito di Enrico
CARUSO
Se il Settecento č il secolo in cui Napoli offre alla musica europea
i migliori strumentisti e compositori, nella prima metą
dell'Ottocento abbiamo il fenomeno dei suonatori ambulanti i quali,
attingevano il loro repertorio tanto dalla tradizione popolare che
dalla canzone napoletana d'autore.
Questi gruppi urbani usavano per le loro composizioni strumenti
musicali come la chitarra, il mandolino, il violino e la fisarmonica
e si esibivano in serenate e mattinate.
Tra i cantori citiamo
Pasquale Jovino detto "'o piattaro" (1865-1957),
Francesco Coviello detto "Ciccio 'o conte", i fratelli
Vezza, detti "'e gemelli" e Vincenzo Improta
detto "'a radio" uno degli ultimi interpreti del genere
"posteggiatori".
Gli autori delle canzoni napoletane provengono o da ceti letterati
di professione come Di Giacomo, Ferdinando Russo, Bracco,
D'Annunzio, Rocco Galdieri, Marotta, da giornalisti ed esponenti
della media borghesia della cittą come, Bovio, Nicolardi, Capurro,
fino ad arrivare a quelli spontanei come Vincenzo Russo, atri
interpreti della canzone napoletana dei giorni nostri citiamo i
cantautori Pino Daniele, Enzo Gragnaniello,Nino D'Angelo e molti
altri.
I testi che abbiamo dalla fine dell'Ottocento sono fini a realizzare
dei componimenti ispirati alla realtą della vita popolare.
Giovanni Capurro (1859-1920) compone 'O sole mio,
Vincenzo Russo (1876-1904) I' te vurria vasą.
Salvatore Di Gacomo (1860-1934), poeta, storico, letterato,
studioso, giornalista con oltre 250 canzoni accertate, i versi vanno
da un genere legato ad una tradizione lirica a quello pił popolare,
autore dotato quindi di una grande varietą di generi nella
produzione dei versi per una canzone.
Antagonista di Di Giacomo č Ferdinando Russo (1866-1927),
considerato il poeta della plebe, dei vicoli dei bassi napoletani,
al contrario di Di Giacomo frequentava i luoghi malfamati della
cittą allo scopo di conoscere da vicino le condizioni di vita della
gran parte della popolazione. Nascono da qui: Sunettiata, Gente
'e malavita, 'E scugnizze.
Altro poeta definito il "Leopardi napoletano" č Rocco
Galdieri (1877-1923), poeta che versa in condizioni di salute
precaria e che spesso dialoga con la morte. Scrive macchiette e
canzoni e la sua produzioni contine spesso un'anima sconsolata e
dolorosa.
Con Libero Bovio (1883-1942), la canzone raggiunge un livello
altissimo con: Lacreme Napulitane, 'O Paese d''o sole, Pupatella,
Guapparia, Chiove, Passione.
Edoardo Nicolardi (1878-1954) č un poeta d'amore e compone:
Miez''o grano, Tammurriata nera e Voce 'e notte.
G.B. De Curtis (1860-1926) autore di Torna a
Surriento
Aniello Califano (1870-1919) autore di 'O surdato
'nnammurato e Tiempe belle
Salvatore Palomba autore dei versi Carmela musicata
da Sergio Bruni.
Tra gli interpreti della canzone napoletana primo fra tutti č
Enrico Caruso (1873-1921), inizia la sua carriera da giovane
e gią nel 1903 č a New York come protagonista nel "Rigoletto" di
Verdi, si ammalerą poi di pleurite morendo a Napoli all'Hotel
Vesuvio, Caruso incide molte canzoni napoletane come Core 'ngrato
e Tu ca nun chiagne.